« Et in Libertalia Ego » ci conduce sulle orme di una colonia libertaria fondata dai Pirati. Ci sussurra gli anni di nomadismo alla ricerca di un’utopia che trasforma la percezione ed il rapporto alla realtà. Mathieu Briand, artista e membro attivo del movimento alternativo, testimonia in questo progetto presentato alla Maison Rouge una nuova percezione del tempo e dello spazio.
Si ritorna alla fonte della sua ispirazione e si naviga fino all’isola al largo del Nosy Be, nel nord-ovest del Madagascar, alla ricerca di scoperte e con la voglia di vivere « altrove », lontano dalle influenze esterne e dalle referenze classiche dell’arte contemporanea. Dalla costruzione di una nave alle stampe 3D, si vive in questa galleria una esperienza « in vivo ».
Dal 2012, la Maison Rouge ha seguito Mathieu Briand in questo progetto fantasmagorico che rappresenta la sua avventura utopica e la sua ricerca d’isolamento. Attraverso la porta triangolare, si scopre una carta immaginaria dell’isola. Una nave arenata con le grandi tele ispirate da Goya e da Dali sono da scenario. Le carte manuscritte i cui enigmi restano indecifrabili e l’albero sacro, nell’angolo, accoglie i sacrifici degli antenati e altri riti.
Più in là, un cuore tentacolare costeggia un bastone di stregone. Entrambi sono creati grazie alle tecnologie più avanzate d’immagine virtuale in 3D. In questo immenso atelier armonioso senza alcuna gerarchia, foto, video, documenti, pitture, oggetti e accessori…
Tutti questi elementi evocano i ricordi di una sperienza collettiva vissuta sull’isola, la sua grandezza mentale e fisica. Mathieu Briand non vuole nient’altro che interrogare l’origine dell’arte, testarla e cercare di ritrovare il senso del sacro al principio di questa cultura. Ci risvegliamo e usciamo delicatamente dall’isola attraverso un corridoio bianco immacolato. Questo fantastico viaggio ci lascia un sentimento di voglia d’evasione alla ricerca di nuove terre.